Jeep Wrangler TJ 4.0, la perla nera

Giocattolo perfetto questa TJ. Ci piace per la sua essenzialità, che le permette comunque di stare al passo di veicoli ben più preparati quando le situazioni lo richiedono

IL PREPARATORE

HOMER FACTORING 4×4

Via Antonio Moscatelli, 207A

Mentana (Roma)

Tel.: 338-8142498

Mail: montanari.homer@gmail.com

Proprietario della TJ Nicholas Tanzi

Piacciono perché sono belle, perché sono prestazionali e perché non ne troverete mai una uguale ad un’altra. Le Wrangler sono così, ti catturano con il loro fascino e con la possibilità di elaborarle quasi all’infinito, un vero puzzle che spesso sfocia in un rompicapo mentale.

Già, perché nello sterminato mondo del tuning off road è facile perdersi e spendere male i propri soldi, ma se le idee sono chiare e ci si appoggia ad officine qualificate, il risultato può essere davvero strabiliante anche con una spesa contenuta e con gli accessori adatti al posto giusto. Chi sceglie una Jeep, si sa, ne fa uno stile di vita, un’icona  a cui votarsi.

Non poteva esserci un mezzo migliore, quindi, per il ventiduenne Nicholas, che oltre ad essere un vero talento con il pallone si destreggia egregiamente anche con acceleratore, freno e frizione. La sua passione per l’off road è nata timidamente seguendo le orme del padre, ma dopo l’acquisto della Wrangler TJ è sbocciata senza mezze misure.

Ora, appena il lavoro glielo consente, è sempre in mezzo al fango a mettere alla prova la sua amata 4×4, preparata ad arte dall’officina romana Homer Factoring 4×4. Il titolare, Stefano Stocchi, aveva le idee chiare sin da subito per questa vettura: “Abbiamo riconfigurato la TJ senza stravolgerla, con lo scopo di renderla performante anche nei passaggi più estremi.

L’affidabilità era per noi un aspetto cruciale da rispettare e per questo non abbiamo apportato modifiche spinte al propulsore e per la trasmissione abbiamo scelto componenti di provata efficienza. Abbiamo così colmato i punti deboli della versione Sahara arrivando a montare pneumatici da 37 pollici con differenziali bloccabili che non stressano in nessun modo alcun componente”.

“Le sospensioni sono il reparto dove ci siamo concentrati maggiormente”, continua Stocchi, “lavorando per permettere l’installazione di quattro elementi coilover ORAP che permettono la regolazione in compressione. Data la lunghezza degli ammortizzatori in questione abbiamo interamente ricostruito gli attacchi con nuovi castelletti anteriori e modificato il telaio nella zona posteriore.

Lo schema dei puntoni è stato rivisto per garantire la massima mobilità possibile: ora al posteriore c’è un quadri-link e all’anteriore un tri-link. Il duro lavoro effettuato ci ha ripagati pienamente in quanto l’altezza da terra è aumentata di pari passo con l’articolazione dei ponti e la stabilità su strada è davvero sorprendente per un veicolo dotato di ponti rigidi”.

Il test sul campo, che abbiamo effettuato in una fredda mattinata di dicembre alle porte di Roma, ha confermato le parole del preparatore. Basta poco per rendersene conto. Già un occhio poco esperto può apprezzare la sobrietà delle linee che tuttavia non nascondono un carattere mascolino e propenso alle avventure nelle zone più remote.

Al volante si capisce subito la facilità con cui questa TJ affronta il fuoristrada, aiutata in special modo dal nuovo reparto sospensivo che copia alla perfezione ogni asperità del terreno e permette, grazie alle sue regolazioni, di trovare il setting ideale per le personali esigenze di guida.

Di contorno, è la robusta trasmissione ad aiutare il pilota nelle situazioni critiche, grazie alla presenza dei due differenziali bloccabili ARB e al raffinato riduttore Dana 300 modificato che, a seconda delle situazioni, permette di selezionare a scelta la trazione all’anteriore, al posteriore o su entrambi gli assali.

Riassumendo, si tratta di una preparazione su cui si può sempre contare, regolarmente omologata sul libretto di circolazione e perfettamente riuscita per il divertimento in off road. Nonostante le performance più che adeguate, però, il “cantiere” riaprirà presto per infilare sotto il cofano un motore 5.2 V8 di derivazione Grand Cherokee.

Il motore è il 6 cilindri di 4 litri lasciato sostanzialmente nella sua configurazione originale. Le modifiche hanno interessato l’aspirazione, a cui è stata applicata una nuova cassa filtro in carbonio, e lo scarico in acciaio inox della Magnaflow, accorciato sino a metà vettura. Il cambio è l’originale Aisin AX15 accoppiato però a un riduttore Dana 300 modificato con twin stick.
I ponti scelti per questa preparazione provengono da un Nissan Patrol GR Y61 a passo lungo in cui sono stati montati differenziali bloccabili al 100% della ARB e mozzi manuali della AVM.
Gli assali sono guidati da nuovi puntoni artigianali allungati e regolabili, fissati attraverso uniball. Lo schema realizza un 7-link, con i bracci posteriori superiori che convergono sopra la “pera” del differenziale. In funzione dell’accresciuta altezza del corpo vettura e del nuovo interasse (passato da 2,4 a 2,55 metri) entrambi gli alberi di trasmissione sono stati sostituiti con elementi rinforzati costruiti su misura, dall’estensione maggiorata di 15 cm.

Il sistema di sterzo è stato ottimizzato grazie all’adozione di un nuovo ammortizzatore maggiorato e nuove barre rinforzate che hanno richiesto la costruzione degli attacchi sulla parte anteriore dei fuselli (sul ponte Nissan in origine sono presenti al posteriore).

L’assetto si avvale di 4 ammortizzatori coilover della ORAP con stelo da 50 mm e, all’avantreno, di due bump stop anteriori sempre forniti dalla specialista modenese. In foto è possibile notare il nuovo sostegno anteriore realizzato mediante tubi in acciaio da 43 mm e il taglio di parte del telaio per la costruzione dell’attacco posteriore.

Entrambi i paraurti sono stati realizzati ex novo dalla Homer Factoring 4×4. Sull’anteriore è fissato il verricello Superwinch da 12.500 libbre (5,6 tonnellate) con cavo tessile. Tutta la fanaleria è a LED della Osram.
La parte inferiore delle portiere è salvaguardata da protezioni tubolari, costruite appositamente, che permettono anche un più agevole accesso all’abitacolo.
La sporgenza delle gomme (Maxxis Sticky da 37 pollici calzate su cerchi OZ) è coperta da parafanghini allargati costruiti su misura.
Gli interni sono stati perfezionati con l’installazione di un nuovo roll bar by Homer Factoring 4×4, di un volante sportivo e di una radio CB Midland Alan 100 Plus.

MODIFICHE E COSTI

Scarico Magnaflow 250

Ponti ant. e post. Nissan Patrol GR Y61 (usati) 1.500

Differenziali ARB bloccabili al 100% ant. e post. 1.700

Ammortizzatori coilover ORAP (4) 3.500

Attacchi ammortizzatori ant. e post. Homer Factoring 4×4 800

Puntoni, uniball e attacchi sui ponti Homer Factoring 4×4 4.000

Bump stop ant. ORAP (2) 420

Cerchi in lega OZ (4) 550

Pneumatici Maxxis Trepador Sticky 37×12.50 R 16 (4) 1.370

Paraurti ant. Homer Factoring 4×4 350

Verricello Superwinch da 12.500 libbre 650

Paraurti post. Homer Factoring 4×4 350

Fari a LED Osram 300

Roll bar Homer Factoring 4×4 480

Protezioni sottoporta Homer Factoring 4×4 (2) 500

Parafanghini maggiorati Homer Factoring 4×4 1.500

Prezzi in euro IVA inclusa, manodopera esclusa

© 4×4 Magazine – RIPRODUZIONE RISERVATA

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