Il Cybertruck di Tesla: visione o certezza?

Tesla vorrebbe fare sul serio, ma alla crisi dei chip non può rispondere con l’ok

Di Marco Silvestri

L’elettrico è per Tesla un ‘must’, un dovere da perseguire, tanto che nell’evento di questo mercoledì, ovvero la presentazione dei dati di bilancio dell’anno 2021 della multinazionale Tesla Motors, l’occasione per parlare di progetti futuri c’è stata. Il CEO Elon Musk oltre a compiacere la platea per gli ottimi risultati finanziari non ha minimizzato sulle problematiche legate all’approvvigionamento dei chip per il settore automotive avvisando pubblicamente della conferma dei modelli previsti ma anche lo slittamento dell’uscita degli stessi pianificati a partire dal 2023.

Visione ma non certezza! Lo straordinario pick-up si farà attendere ancora un anno, chissà che avranno da pensare migliaia di clienti che hanno deciso da tempo di ordinarlo, di avere prima o poi disponibile un oggetto che è già un cult.

Infatti, devo ammettere, che un ‘cult’ per me lo è già! Non fatico ad immaginarlo girare sul set di grandi saghe cinematografiche come Terminator, lo vedrei in dotazione a corpi speciali di Polizia, come mezzo di servizio delle agenzie spaziali, nei garage di personalità importanti, ma lo vedo anche nell’immaginario collettivo di tanta gente che sembra non schierarsi ma che talvolta si lascia affascinare da straordinarie ispirazioni.

In occasione dell’evento di ieri mattina, sono stati diffusi due video non ufficiali del Cybertruck che figura simile al prototipo del 2019 ma dimensionato alle esigenze più terrene, adottando soluzioni per gli apparati di guida, semplificati e anche meno impegnativi nei costi produttivi. Visivamente emergono subito le novità che vanno dal generoso tergicristallo, ai vistosi specchi retrovisori, fino all’adozione di convenzionali e già conosciuti cerchi in lega. Questo downgrade pare non dovrebbe aver investito il reparto propulsioni, con la novità della soluzione AWD con ben quattro motori, due per ogni asse.

 

Non siamo quindi così lontani da quella disastrosa prima del Cybertruck nel novembre 2019, quando Musk perse la faccia difronte al mondo e quasi 800 milioni di dollari in borsa per uno spettacolino mal congeniato all’interno della convention; il mezzo, infatti, era dotato di finestrini anti sfondamento e si frantumarono al contatto con delle biglie d’acciaio. Si tratta di un parto difficile, è evidente, ma non impossibile, sempreché i valori di acquisto rimangano effettivamente abbordabili con quel prezzo d’attacco di 39.000 dollari. Mi viene da pensare che il futuro può attendere.