Un turbine di emozioni fino all’ultima tappa, nello storico momento in cui la Squadra Corse Angelo Caffi ha portato la Nissan Patrol GR n. 225 sul traguardo di Jeddah

Luciano Carcheri (a destra) e Roberto Musi

Missione compiuta! La prima partecipazione della Squadra Corse Angelo Caffi al rally raid più famoso del mondo si è conclusa oggi sulla pedana di arrivo di Jeddah (Arabia Saudita) dopo oltre 3.000 chilometri cronometrati e 34 controlli di passaggio, 11 tappe, paesaggi mozzafiato ed emozioni senza fine.

L’equipaggio ufficiale composto da Luciano Carcheri e Roberto Musi, tornati alla Dakar dopo anni di assenza con la Nissan Patrol GR n. 225 che corse il raid nel 1998 con a bordo proprio il pilota ligure, è riuscito in un’impresa strepitosa: settimo posto assoluto, quarto in Gruppo H2, primo degli italiani e vincitore della Classe H2.8.

Un risultato prestigioso, ad un soffio dal podio, giunto al termine di due settimane intense, dure, tecniche dove il duo della Squadra Corse ha dovuto imparare l’arte della regolarità, destreggiandosi tra navigazione, GPS, controlli di media e precisione al centesimo di secondo sulle piste della penisola arabica.

Carcheri e Musi, che hanno corso senza l’ausilio di assistenza e provvedendo autonomamente ad ogni intervento meccanico sull’auto, hanno raggiunto la pedana di Jeddah senza nascondere la loro emozione. Un’avventura, la loro, che ha avuto i contorni delle Dakar di un’epoca passata, quando dopo le tappe erano le torce in testa ad illuminare la notte, tra controlli di rito ed interventi disperati per cercare di non arrendersi.

Nel corso della prima settimana tutto è filato liscio, poi si è verificato un problema con il tubo che porta il fluido all’attuatore della frizione nell’ultima giornata prima del riposo. L’esperta mano di Musi ha rimesso tutto in ordine e la Patrol ha girato come un orologio svizzero.

Nelle ultime due tappe un piccolo tubicino dei freni si è danneggiato rischiando di complicare la vita al duo italiano che però è intervenuto in tempo, mentre nella penultima tappa una leggera divagazione e un problema con il mozzo anteriore hanno privato l’equipaggio del team bresciano della trazione anteriore rendendo ancora più sfidante il finale della penultima tappa.

È il fascino della Dakar, quel non sapere cosa succederà l’attimo successivo. “Ce l’abbiamo fatta” ha detto Carcheri all’arrivo finale, “è stata un gara stupenda, non sapevo cosa aspettarmi da questa Dakar in Arabia Saudita, ma sono rimasto davvero colpito. Il territorio è molto vario, abbiamo incontrato ogni terreno, ogni condizione. Ci sono sicuramente tutte le situazioni per creare una gara degna di questo nome, e onestamente non escludo che questa esperienza si possa ripetere”.

“Abbiamo raggiunto un risultato che prima di partire non era scontato” ha detto Musi, “abbiamo imparato molto. Per noi la formula della regolarità era completamente nuova, quindi abbiamo dovuto capire come funziona prima di applicarla. La formula a mio avviso è riuscitissima, credo che la Classic abbia l’opportunità di crescere molto nei prossimi anni. La voglia di riprovarci è fortissima”.

“È un’emozione incredibile” conclude il presidente della Squadra Corse Angelo Caffi, Benedetta Caffi Marelli. “Partecipare alla Dakar è stato qualcosa di straordinario, e raggiungere questo risultato all’esordio ci riempie di orgoglio. Un grazie a Luciano e Roberto che hanno corso con grande determinazione, affrontando tutti gli imprevisti con positività, l’approccio vincente per questa leggendaria corsa”.

Classifica assoluta Dakar Classic 2021

1. Douton-Etienne (FRA), Buggy Sunhill; 2. Donatiu-Puig (ESP), Mitsubishi Montero V6; 3. Harichoury-Fertin-Correia (FRA), Renault 420DCI; 4. Revuelta-Sanchez Hernandez (ESP), Toyota Land Cruiser; 5. Verdaguer-Verdaguer (FRA), Buggy Sunhill; 6. Lacarrau-Quemin (FRA), Toyota Proto KDJ95; 7. Carcheri-Musi (ITA), Nissan Patrol GR; 8. Boet-Rabell (ESP), Mercedes Unimog; 9. Callewaert-Morel (BEL), Volkswagen Baja; 10. Gutierrez-Heras Rodriguez (ESP), Mercedes G-320.

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