Mitsubishi Pajero V80 3.2, animale di montagna

In Abruzzo, terra di estimatori del Pajero, troviamo spesso delle valide preparazioni. Questa volta vi proponiamo un V80 che il proprietario ha reso tanto bello quanto performante con tutti gli accorgimenti possibili

Testo e foto di Lorenzo Gentile

Oltre ad essere una regione magnifica con una cucina squisita, panorami mozzafiato e un’accoglienza sempre calorosa, l’Abruzzo ha una particolarità che probabilmente in pochi avranno notato: forse è la regione d’Italia dove è più diffuso il Mitsubishi Pajero, un 4×4 vincente sia dal punto di vista commerciale (con oltre 3 milioni di esemplari prodotti) sia sportivo, dove è tuttora in testa nell’albo d’oro della leggendaria Dakar e vanta numerosissime vittorie nel Campionato FIA Cross Country Rallies.

Graziano Baiocco, a destra nella foto, è il proprietario del Pajero. Insieme a lui c’è Daniel D’Innocenzo, presidente del Club La Piana Off Road, che ci ha illustrato i percorsi nei dintorni dell’Aquila dove abbiamo svolto il test. Per qualunque dettaglio supplementare potete scrivere a Graziano alla mail: gbaiocco4@gmail.com

In questa regione, infatti, c’è un’insolita concentrazione di Pajero: cacciatori, contadini, allevatori e, ovviamente, appassionati fuoristradisti scelgono il 4×4 giapponese come fido compagno di lavoro o di divertimento. E diversi esemplari sono preparati davvero bene.

L’ultimo che abbiamo scovato appartiene ad un impiegato trentenne, Graziano Baiocco, che ha acquistato il suo Pajero V80 Invite con cambio manuale presso Totani, noto concessionario e preparatore dell’Aquila ben attivo nel settore off road e delle competizioni (e certamente primo responsabile della diffusione del Pajero nella regione!).

La vettura, una ex Terna del 2008 con 130.000 km all’attivo, è stata affidata in un primo momento alla stessa Totani, che ha montato piastre di protezione, cerchi, gomme e assetto, mentre il resto della preparazione è stato effettuato in casa da Graziano, che si è dedicato prevalentemente al motore e all’aspetto estetico.

Proprio il 3.2 DI-D è il punto di forza dell’intera preparazione. È un motore robusto e preparato in ogni singola parte. Eccellente risulta la modifica dell’intercooler, spostato in posizione più alta, davanti al radiatore del motore.

Questa scelta, a differenza del collocamento sopra la testata (come fanno in molti erroneamente), oltre a garantire una superiore efficienza dell’intercooler permette di evitare di forare il cofano, mantenendo così inalterata la bellezza della carrozzeria.

Il nuovo modulo aggiuntivo della centralina di gestione, unito al nuovo turbogruppo Saito con girante maggiorata specifico per questo modello, hanno donato coppia e potenza in abbondanza. Adesso la vettura tira bene già sotto i 1.500 giri, grazie ad una coppia ben superiore a quella originale.

Il test effettuato sulle montagne abruzzesi, nei pressi del Parco del Gran Sasso, ha confermato la validità della preparazione effettuata, non solo a livello di motore ma anche degli altri componenti installati. Se le salite più ostiche vengono divorate a colpi di acceleratore anche con la sola trazione posteriore, l’impostazione dell’assetto aiuta nei passaggi più lenti, come l’attraversamento di ostiche pietraie.



Per cercare di rimediare alla scarsa escursione disponibile, da sempre nota dolente dei 4×4 Mitsubishi, oltre alla semplice installazione di nuovi molle e ammortizzatori Graziano ha eliminato entrambe le barre stabilizzatrici, il che ha fatto guadagnare qualche prezioso centimetro.

Il kit di rialzo scelto, appartenente alla fascia “entry level” del mercato, garantisce prestazioni solo discrete sui percorsi accidentati affrontati ad alte velocità, dove invece il Pajero riesce a dare il meglio di sé. Per concludere ci complimentiamo con Graziano per l’ottimo lavoro svolto nel curare la parte estetica.

Il paraurti anteriore, particolarmente difficile da realizzare sul V80, ricalca alla perfezione la sagoma della carrozzeria e sfrutta gli attacchi originali della vettura con appositi rinforzi strutturali per evitare danneggiamenti. Inoltre l’eliminazione della ruota posteriore (montata all’interno solo nei lunghi spostamenti) ha un doppio vantaggio: da una parte rende più lineare e filante la carrozzeria, dall’altra elimina lo sbalzo posteriore rendendo maggiormente controllabile il mezzo specialmente sul guidato veloce.

Quella di Graziano è una vera passione non solo per il Pajero ma per il fuoristrada in generale e per la natura che circonda le montagne dell’Aquila. Questo suo amore lo ha spinto a fondare, insieme all’amico di una vita Daniel D’Innocenzo, il Club La Piana Off Road, di cui attualmente è vice presidente.

La parte attiva del club non si limita soltanto all’organizzazione di eventi fuoristradistici, che culmina con il raduno annuale di marzo, ma si dedica anche alla vigilanza, alla pulizia e al controllo del territorio da parte dei soci volontari. Un gruppo coeso che, siamo sicuri, continuerà a crescere guidato dall’amore per la natura e dalla passione per il fuoristrada.

DETTAGLI TECNICI

Il motore che muove questo Pajero è il 3.2 DI-D (sigla 4M41), un 4 cilindri con iniezione diretta common rail, turbocompressore, doppio albero a camme in testa. Sviluppa, nella versione abbinata al cambio manuale come questo esemplare, una potenza di 160 cavalli e una coppia di 380 Nm a 2.000 giri. Per incrementare tali valori Baiocco ha applicato un modulo aggiuntivo Adonis alla centralina e sostituito il turbocompressore originale con il kit Turbo SM200 WG predisposto dalla Saito, specifico per questo modello di Pajero.

L’aspirazione è stata ottimizzata con un nuovo filtro aria K&N e la presa di aspirazione, dalla posizione originale fronte marcia sopra il radiatore, è stata spostata dietro l’air box per prevenire l’ingresso di acqua e fango. 

Una modifica tanto semplice quanto azzeccata è lo spostamento dell’intercooler davanti al radiatore. Graziano ha preso questa strada dopo aver danneggiato lo scambiatore in un urto violento contro il terreno. Infatti nei Pajero V60/80 l’intercooler è posizionato piuttosto in basso, risultando esposto sia agli urti che allo sporco. Questa soluzione evita non solo i danneggiamenti ma anche le frequenti e scomode pulizie per mantenerlo efficiente. La modifica ha reso necessario rimuovere la vaschetta di espansione del refrigerante (ora fissata dietro l’air box) e, naturalmente, l’utilizzo di nuovi tubi di raccordo di gomma.

Lo scarico è stato reso più diretto: dei due catalizzatori presenti in origine è stato lasciato solo il più piccolo, quello dietro la turbina, mentre l’adozione del modulo della Tecinox ha consentito di eliminare il grosso silenziatore centrale. L’uscita è stata ricavata sopra il differenziale posteriore.

Circa la trasmissione del veicolo, l’unica modifica apportata dal proprietario è l’installazione del kit di modifica con volano monomassa proposto dall’R-Team, che rimediare a un difetto tipico del Pajero, ossia la rottura del bimassa originale. Questo kit, composto dal volano monomassa, un disco frizione rinforzato, lo spingidisco e il cuscinetto, migliora la resa a tutti i regimi ed elimina le vibrazioni ed il difetto di scuotimento che si possono riscontrare.
L’assetto scelto è composto da elementi della australiana Old Man Emu, di altezza standard, che forniscono un ottimo compromesso nella guida su strada e nel fuoristrada leggero. I limiti di questi ammortizzatori, inevitabilmente, si riscontrano sui percorsi più duri affrontati ad alte velocità, situazioni frequenti nei dintorni dell’Aquila e molto amate da Graziano. Riguardo alle molle, vista la presenza del nuovo paraurti e del verricello, saggiamente si è scelto di utilizzare il modello da carico (+100 kg) all’anteriore e una taratura più morbida al posteriore, così da avere una risposta più neutra.
Gli pneumatici scelti sono i Malatesta Kaiman di misura 265/75 R 16 montati su cerchi in lega Braid con canale da 8” ed ET -10.
Le piastre di protezione inferiori Duralblock, fondamentali per una 4×4 con sospensioni indipendenti, abbracciano tutto il sottoscocca creando una slitta uniforme che aiuta a scivolare sugli ostacoli morbidi come sabbia, fango e neve. Sono realizzate in duralluminio di 8 mm di spessore e coprono il motore, il cambio, il riduttore e il serbatoio del carburante. Sfruttano gli attacchi originali del veicolo, quindi si montano senza modifiche.
Il paraurti anteriore è realizzato artigianalmente in acciaio e pesa 40 kg. La sua forma migliora di molto l’angolo di attacco originale di soli 34° e permette una migliore sterzata delle ruote con le gomme maggiorate e i cerchi scampanati, che altrimenti andrebbero a toccare il paraurti di serie. Gli attacchi sono realizzati con particolari rivettature studiate per rompersi in caso di urti violenti senza danneggiare la carrozzeria. Al suo interno è collocata la piastra per il fissaggio del verricello che ospita un Ramsey da 8.500 libbre comandabile sia con cavo che wireless. Per lo sblocco della frizione Graziano ha realizzato un apposito foro, mentre è ancora allo studio la realizzazione di un supporto per la targa.
Anche al posteriore è stato installato un paraurti rinforzato in acciaio dal profilo rialzato e sottile. È un modello provvisorio che a breve verrà sostituito da un elemento più avvolgente. I cantonali sono stati coperti con lastre sagomate d’alluminio, così da nascondere le prese per lo sfogo d’aria dell’abitacolo. Il portellone è stato reso più lineare grazie alla rimozione della ruota di scorta, del trapezio di supporto e del relativo copriruota. Un tocco di stile, poi, sono le pellicole oscuranti applicate sui vetri.
Nella parte posteriore della vettura sono stati montati dei ganci di recupero rinforzati, fissati sui supporti originali (sotto il pianale) per mezzo di due staffe aggiuntive per meglio resistere agli strappi. Il colore giallo li rende subito individuabili.

MODIFICHE E COSTI

Kit turbocompressore Saito SM200 WG   1.100

Modulo aggiuntivo Adonis  600

Filtro aria K&N   90

Tubi in gomma raccordo intercooler  60

Raccordo scarico Tecinox  500

Kit modifica volano monomassa + frizione rinforzata R-Team  1.500 

Paraurti ant. in acciaio artigianale  400

Piastra porta verricello Duralblock   180

Verricello elettrico Ramsey 8.500 libbre  390

Paraurti post. in acciaio artigianale 290

Assetto Old Man Emu  1.250

Cerchi in lega Braid 8×16 ET-10 (4)  1.000

Pneumatici Malatesta Kaiman 265/75 R 16 (4)  450

Kit piastre Duralblock sottoscocca  1.480

Pellicole vetri scure  690

Ganci di recupero artigianali  130

Prezzi in euro IVA inclusa, manodopera esclusa

© 4×4 Magazine – RIPRODUZIONE RISERVATA

Potrebbero piacerti anche
8° Raduno Suzuki 4×4 – RECORD DI EMOZIONI

L’ottava edizione del Raduno Suzuki 4x4, che si è svolta sabato 14 settembre nell’entroterra della Riviera Romagnola, ha ottenuto un Read more

Romanian Baja – NUOVO ORIZZONTE

La gara rumena, molto ben organizzata da uno staff guidato da un “veterano” italiano, continua a crescere in qualità e Read more

TCL 4×4 – INSIDIE NEL MONFERRATO

Quest’anno l’organizzazione del trofeo sta mettendo alla prova i partecipanti in termini di tecnicità e difficoltà dei terreni scelti, ma Read more

XTC 4×4 – NUOVA FORMULA

È ripartita da Colle San Bartolomeo (Imperia) la dodicesima stagione del campionato XTC. Nello splendido comprensorio ligure ben 16 equipaggi Read more