Range Rover, siamo di fronte alla nuova frontiera del Classic?

La rielaborazione in chiave elettrica di mezzi storici, che da sempre rappresentano le icone del fuoristrada, apre senz’altro, che ci piaccia  o meno, a nuovi concetti da approfondire

di Marco Silvestri, fonte Car Magazine

Dopo oltre dieci anni, dove ho avuto modo di confrontarmi varie volte con gli addetti del settore automotive circa il futuro che attendeva il settore dell’auto, ecco che mi ritrovo a parlare di restomod. Quale migliore occasione di parlare di questo “nuovo settore”, e del proprio potenziale indotto, se non affrontando l’ultima rivoluzione che sta investendo il 4×4 storico.

Leggendo la news sul restomod di Range Rover Classic a cura dei dinamici tecnici di Inverted EV, mi sono detto, ma allora non è un gioco, qui si fa sul serio!

Viene da sé considerare che l’impegno di base degli ingegneri di rendere disponibile il propulsore elettrico, per applicazioni vecchio stile, c’è e risulta anche valido.

Per questo Range Rover Classic è stato necessario un trapianto di un prop Tesla, ottimo, nonostante sia del 2017, e il risultato è esattamente quello che andavo argomentando più di dieci anni fa quando giravo per l’Italia quasi clandestinamente sulla mia amata oldtimer, alla ricerca di garage specializzati per modernizzare il mio veicolo, quando il termine restomod non era ancora nel linguaggio comune. 

Ora passo a raccontarvi come Inverted EV abbia colpito la mia attenzione e mi abbia fatto riflettere su come una scelta come questa possa essere accolta.

Sono partiti da un body davvero esemplare: una Range Rover Classic del 1990, tre porte, con power unit recuperato da una Tesla Model S del 2017 e pacco batterie sempre di Tesla da 80 kWh (320 km di autonomia),che aveva già percorso circa 6000 km, ricondizionato e riarrangiato e che ora ha 450 CV, buoni a non mettere in crisi la struttura non proprio moderna. 

Inoltre, è stata installata una nuova scatola del cambio, un nuovo differenziale per garantire una trazione per le quattro ruote motrici efficiente, come le si addice, infine una nuova pompa dell’olio. Così ingegnerizzato questo esemplare “001” passa da 1850 a 2000 Kg che le consente comunque uno scatto da 0-100 km/h in circa 5 secondi e risulta complessivamente ben calibrata a livello di tenuta di strada con sterzo (non troppo pesante) e sospensioni (Fox Racing) messe davvero a punto. 

Non manca comunque il software per impostare la modalità di guida che permette di affrontare la strada in Eco, Off Road e Sport; con una guida allegra si possono raggiungere anche i 250 km di autonomia. Il gruppo batteria è alloggiato nel portabagagli posteriore all’interno di un pianale foderato e ben integrato che lascia il giusto spazio ai bagagli a mano.

A livello estetico è caratteristico il colore verde oliva, la fanaleria frontale con sezione circolare per l’illuminazione di posizione, il bocchettone carburante ora con plug-in elettrico.

Gli interni sono stati aggiornati con gusto, la nuova strumentazione digitale bene si avvicenda con quella originale manuale. C’è un versatile display utile alle funzioni di bordo che è accompagnato da un joystick sul tunnel centrale. Il cruscotto è tutto rifinito in pelle Muirhead. La tappezzeria ben imbottita presenta una fantasia in tessuto Harris. 

Una considerazione va fatta necessariamente sul costo di questa Range Rover Classic by Inverted EV. Il lavoro che sta dietro questo rifacimento è enorme, così come il prezzo. 

I prezzi ufficiali per questa classica del 4×4 invertita è di 245.000 euro + IVA, in pratica il costo di una villetta al mare o in montagna, a seconda della passione. Resta la curiosità di capire che spazio avrà questo business nel prossimo futuro.  

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