Quando i raduni non bastano, il Jimny diventa “estremo”

Una preparazione iniziata sulla base di un Jimny cabrio 1300 che doveva portare a una vettura destinata ai raduni. Poi Riccardo Bartoli, il proprietario, e a Francesco Michelangioli, titolare dell’Officina FM si sono leggermente fatti prendere la mano.

Tra i due nasce un accordo, Riccardo avrebbe comprato quello che serviva per la preparazione e Francesco, detto Cecco, avrebbe messo la manodopera, come sfida personale, per trasformare questo Jimny e destinarlo alla gare di fuoristrada estremo. Come detto, si sono fatti prendere la mano.

Una volta scoccata la macchina Cecco ha iniziato a misurare e calcolare le giuste geometrie e angolazioni dei puntoni.

Pulito dai vecchi attacchi costruisce il Quadrilink anteriore con bracci incrociati inferiori e bracci dritti anteriori, per poi progettare e costruire le staffe Coilover.

Il posteriore prevede sempre un Quadrilink con i dritti inferiori e incrociati i superiori, tutto su Uniball e staffe Race4tech.

Ricostruite le staffe di cambio (utilizzando cambio Jimny e riduttore Samurai), il riduttore è stato riposizionato e ruotato per tenere la pancia piatta.

Una volta ultimato il telaio e presentata la scocca sopra la macchina, Cecco si è accorto che era troppo alta. Dopo notti insonni decide di costruire totalmente la meccanica su telaio e tagliare 30 cm di scocca per poggiarla sul telaio.

Non è stato facile calcolare bene i pesi, baricentri e geometrie varie ma il risultato è stato di ottenere 175 cm di altezza dal tetto con le 35/11,50 r15 e 99” di passo per una larghezza assale di 194 cm.

Il telaio è stato accorciato anteriormente e ricostruito. Posteriormente è stato tagliato e ruotato per girare la curva verso l’alto.

Il serbatoio totalmente in inox è stato autocostruito, e saldati i Beadlock da Cecco.

Dietro il sedile posteriore troviamo alloggiato il verricello Gigglepin gp100 con freni ad aria alimentato a 12v con due Optima gialle poste accanto ad  esso. L’impianto elettrico fatto da Francesco Bruschi di BC Fuoristrada fa funzionare il verricello al meglio.

Il verricello posteriore è un come up con motore Bowmotor2 e solenoide Gigglepin montato in alto stile pipistrello (a causa di un’ulteriore mancanza di posto per allocarlo).

Il motore è il classico 1600 16v Gran Vitara con testa lavorata e elettronica Microsquirt cablata da Cecco su sensori Fiat e Suzuki e rimappata da Gabriele Crocchini di Autotecnica.

Il rollbar è totalmente piegato con piegatubi e costruito in base alle forme della macchina.

Il cruscotto in carbonio dove è alloggiato il display LD performance è stato interamente costruito da Francesco Zucconi, amico di Cecco.

I ponti Land sono stata un’idea del proprietario e bisogna dire che nonostante la guida piuttosto sportiva di Riccardo Bartoli, reggono bene.

Gli alberi sono della Italgiunti. Mentre la recente modifica dei Bump stop, costruiti su misura, sono opera della Orap (stessa marca dei Coilover) e per montarli all’anteriore sono stati incassati nel telaio.

“La macchina è ora piuttosto performante, il pilota lo sta diventando. Grande stima per il passaggio da un Jimny da raduni a uno da campionato di fuoristrada estremo” dice Cecco e continua “Al momento grazie al Team Evolution 4×4 stiamo partecipando al campionato Knockout dove nostri errori hanno portato a piazzamenti bassi, ma siamo sicuri di migliorare proprio grazie a questi errori”.

Il proprietario del Jimny e il titolare dell’Officna Fm di Barberino Val D’Elsa sono ottimi amici. Davanti a una birra di solito parlano del punto a cui sono arrivati, partendo da una sfida personale e dei costi sostenuti per realizzarla. Riccardo non vuole sapere quanto è arrivato a spendere, ma abbiamo capito che il costo si aggira intorno ai 15.000 euro di materiali.

Non male, chissà quali traguardi raggiungeranno insieme. Seguite l’Officina FM sui propri canali social per saperne di più.

Grazie a Mirko Leporini per le foto in azione e a Cecco per le foto della preparazione in officina.

© 4×4 Magazine – RIPRODUZIONE RISERVATA

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